Ti è mai capitato di imbatterti nel vuoto creativo, quella voragine che pare l'unico punto di approdo in alcuni momenti della tua vita?
Non si tratta di mancanza di idee ma di un blocco, apparentemente senza ritorno, di fronte a una serie di infinite possibilità di cui però s'intuisce una presenza volatile, evanescente come il ricordo di un sogno al risveglio ?
Ecco quello che provo da qualche giorno, pensando al tema della mia MindLetter di questa settimana. Una serie di “vorrei” che arrivano, mi provocano e poi si dissolvono..
“Giovane decadente” Ramon-Casas
Vorrei continuare a parlare del Coraggio, spinta da un articolo che mi ha inviato la mia amica Gabriella Campioni, stimolandomi a non abbandonare il tema della Paura. Ho sempre lavorato molto bene con Gabriella, abbiamo un sentire molto simile. Lo ha scritto tempo fa e si intitola
Il coraggio di avere paura… e la paura di avere coraggio.
“Invito noi tutti, lei scrive, a non avere paura della paura; a riconoscere le nostre paure, a dar loro un nome e ad amarle in quanto parte della nostra umanità. In tal modo, anche quelli che ci sembravano “draghi” spaventosi si addomesticano… ma restano pur sempre bestioni formidabili o addirittura “magici” che possono essere nostri preziosi alleati in moltissime situazioni… non puoi far finta di non avere paura: pur senza rendercene conto, anche noi “odoriamo” la paura come i cani… O l’ami e te la fai alleata, o ti porterà verso situazioni paurose come quando un cane che ha odorato la tua paura ti attacca”.
Ricordo che anni fa è stata lei a parlarmi per prima delle Costellazioni Familiari, sarebbe bello anche raccontare il mio nuovo impegno che già mi sta appassionando, ma forse è ancora troppo presto.
Ho fatto un solo incontro a Milano all'Accademia Ajna, mi sono goduta un mio primo weekend di libertà grazie alla mia amica Antonella Wanver che è venuta qui a occuparsi di mia madre…
Antonella, ecco di cosa potrei parlare, lei dopo avere letto la mia MindLetter ha notato, stupita, come si riconosca sempre in quello che io scrivo, come ogni volta lei per prima stia vivendo dentro a quelle sfumatura che sono oggetto di un mio scritto. Come se quello che io provo fosse sempre anche un suo sentire, senza bisogno di comunicarcelo.
Pensando all'empatia che corre tra noi due mi viene voglia di parlare dell'entanglement, quel fenomeno quantistico per cui due particelle sono connesse tra loro anche a distanza e a ogni alterazione di una corrisponde uno stesso cambiamento nell'altro. E come questa connessione rimanga tale anche se la coppia viene separata. E' quello che succede tra persone unite da quei fili invisibili che non si spezzano mai, anche se non ci si vede.
Quello che mi capita con Enrica Bonaccorti che vedo pochissimo ma sento sorella, ancora più spesso gemella. Ecco, potrei parlare di uno dei suoi libri, ha scritto tanti romanzi, uno più bello dell'altro.
Certo, perché non parlo di letteratura, in fondo è parte della mia formazione? “L'uomo immobile”, ad esempio... un suo romanzo magistrale per come affronta il tema dello stato vegetativo attraverso i pensieri di chi lo sta vivendo sulla sua pelle, apparentemente senza vita ma profondamente vivo.
A questo proposito mi viene in mente un racconto che ho scritto da ragazzina sullo stesso tema… e se parlassi della creatività e di come sia un inno alla vita?
E, a proposito di fili invisibili con amiche sorelle così lontane e così vicine e a proposito di creatività, ci potrebbe stare un pezzo sulle canzoni di Laura Gessner, sul potere della musica..
A ben pensarci ho pensato a Gabriella Campioni, Antonella Wanver, Enrica Bonaccorti e Laura Gessner, donne speciali che ho intervistato per Dol's.
E’ da tanto che non scrivo su Dol's, Donne On Line, rivista on line diretta e creata da Caterina Della Torre. E se parlassi delle mie interviste a Donne Eccellenti? Ne ho fatte una settantina e poi mi sono fermata.
Che strano, è una mia fragilità questa, se perdo il ritmo di qualcosa, qualunque cosa, poi fatico a ricominciarla.Come se dovessi da capo riconquistarmi il mio spazio, direi quasi meritarmelo. Da quanto tempo non propongo più articoli anche sulla Rivista Intelligente, diretta e creata da Giovanna Nuvoletti? Mi è bastato che la redazione non me ne approvasse due per farmi fare subito dei passi indietro.
Discrezione, la mia o paura del fallimento? O semplicemente incapacità di rientrare in un ritmo interrotto e convinzione di dover ricominciare sempre tutto da capo?Anche questo sarebbe un ottimo argomento per la numero 11.
Oppure oppure oppure… Che fare in momenti così vuoti eppure così pieni?
L’essenziale, in momenti così, è restare il più possibile nel presente cercando di afferrarlo in tempo reale, forse è questo il modo per essere alleata della propria mente, imparare ad ascoltarla senza giudizio o cercate invece di incanalarla verso obiettivi precisi e programmati?
Ecco, forse questo potrebbe essere un argomento interessante, ma ormai ho già scritto troppo, ne parlerò una prossima volta.
Provoc-Azione della settimana
Prendi un grande foglio e, a mano, prova a scrivere nel centro uno dopo l’altro tutti gli argomenti che vorresti trattare senza escluderne nessuno. E lasciali lì per un poco, magari facendo altro, una passeggiata, una telefonata, una meditazione, un lavoro di qualunque tipo. Poi rileggi questa lista a cascata e trasformala in una lista verticale e assegna a ogni voce un voto, da 10 (più importante) a 1 (meno importante), assegnando anche la stessa votazione a più voci, se lo ritieni opportuno. Ora soffermati sui primi tre, chiudi gli occhi, respira profondamente, rilassati come sai fare e lascia che sia la tua voce interiore a dirti da quale incominciare. In questo modo integri il lavoro dei tuoi due emisfero, quello sinistro più razionale e logico e quello destro, più intuitivo. Prova e poi raccontami come ti sei trovata, come ti sei trovato.
Da cosa puoi lasciarti ispirare questa settimana
Un saluto e un addio alla vecchia vita a spicchi, alla conoscenza a spicchi di un mondo che non esiste più, anche se una buona parte dell’ umanità n’è rimasta intrappolata… lasciamo andare alla deriva una volta per tutte la convinzione di sapere chi ha la padronanza di uno spicchio perché lo ha studiato a fondo, o perché crede di averlo fatto o perché, semplicemente, è riuscito a far credere al mondo che il proprio spicchio sia senza segreti. Il vecchio mondo, quello della specializzazione, si è comportato da brutta bestia creando false padronanze e un’immagine di sé spesso sopra le righe; la suddivisione particellare dell’analisi del reale ha lasciato l’amaro in bocca di uno spicchio di pompelmo andato di traverso, trangugiato intero senza assaporarne il succo. Diciamo addio alla vecchia incapacità di bere spremute, cogliendo l’essenza dell’intero, a quello Spicchismo letale che ha lasciato la vecchia energia intrappolata nel gioco della vita, incapace di uscire dalla favola di una consapevolezza là da venire, di una coscienza che è solo un suono e nulla più…addio allo Spicchismo che impedisce di portare a coscienza gli spicchi di consapevolezza. Per accogliere la Vita nella sua totalità… (Susanna Garavaglia, “Senza radici dove voli?”)