E’ vero quello che dice Carlotta, la penso proprio come Carlotta. Cosa pensa Carlotta? Non so, ma sono certa che quello che dice sia giusto, la vediamo sempre allo stesso modo. Quindi partecipo alla sua campagna.
Ho deciso di mettermi a dieta, mi organizzo con un programma eccezionale ma ora di sera me ne sono già scordata e non resisto di fronte a una pizza. Eppure ne sono convinta, la dieta è la soluzione giusta per me.
Sono molto empatica, riesco sempre a mettermi al posto di chiunque altro ma questa sera io quello non riesco proprio a capirlo e, se devo dirla proprio bene bene, in questo momento non sopporto proprio nessuno .
Io ho ragione, certo, io ho sempre ragione! Ho la verità in tasca, è ovvio. Gli altri sbagliano, ma certo.
Esempi di Spicchismo, questi, nient’altro che Spicchismo.
Hai mai sentito parlare dello Spicchismo?
Probabilmente no, perché gli ho dato vita tanti anni fa, augurandomi che, nascendo con me quel termine, ne morisse presto il contenuto e se ne scoprisse il Senso.
Ma il primo risultato che mi aspettavo (che il contenuto di questa tendenza comportamentale che ho chiamato, appunto, Spicchismo, perdesse potere) non ha ancora risposto alla mia chiamata, anzi si diffonde a macchia d’olio e prende sempre più potere, inumidendo di sé questa nostra epoca. Certo, la inumidisce soltanto, perché non riesce a entrare in profondità, non avendo un’anima.
Il contenuto dello Spicchismo non può avere un’anima.
Il Senso, invece, piano piano si svela e tra poco vedremo qual è.
Scrive Capra in “Il Tao della fisica”:
“Cogito ergo sum ha portato l’uomo occidentale ad identificarsi con la propria mente invece che con l’intero organismo. ...L’uomo moderno è consapevole di se stesso come di un io isolato che vive all’interno del proprio corpo. La mente è stata divisa dal corpo e ha ricevuto il compito superfluo di controllarlo… .da qui la comparsa di un conflitto tra volontà cosciente e istinti involontari. Ogni individuo è stato ulteriormente suddiviso in base alle sue attività, capacità, sentimenti, opinioni… in compartimenti separati impegnati in conflitti inestinguibili”
Ma cosa è mai questo Spicchismo?
Ho dato vita a questo termine in un periodo in cui provavo particolare insofferenza (uno stato d’animo abbastanza raro in me) verso la perdita totale della capacità di empatizzare, barattata con la necessità di schierarsi, prendendo le parti di chiunque si volesse sostenere, per il solo gusto di polemizzare. Per chi ragiona così, chiunque la pensi diversamente sbaglia solo perché non si omologa al proprio schieramento ma parteggia per quello opposto. Sono cresciuta con la consapevolezza pirandelliana che siamo uno, nessuno e centomila, ma quello che mi dava più fastidio era che vivere fosse diventato assistere a una partita di calcio, non da intenditori del bel giocare ma da tifosi che non capiscono nemmeno cosa si stia giocando e perché.
Scrive Hinterhuber in “Strategia dello sviluppo interiore:
Gurdjieff descrive l’assenza di unità nell’uomo nel modo seguente: “L’uomo non ha individualità. Non ha un grande Io unico. L’uomo è diviso in una moltitudine di piccoli io. Ed ogni piccolo io separato è capace di chiamare se stesso col nome della Totalità, di agire in nome della Totalità, di fare delle promesse, prendere delle decisioni, essere d’accordo o non essere d’accordo con quello che un altro io, o la Totalità dovrebbe fare. Questo spiega perché la gente prende così spesso delle decisioni e le mantiene così raramente. Un uomo decide di alzarsi presto, cominciando dall’indomani. Un io o un gruppo di io prende questa decisione. Ma l’alzarsi è una cosa che riguarda un altro io, che non è affatto d’accordo, e che può persino non essere stato messo al corrente della cosa. Naturalmente quest’uomo continuerà a dormire il mattino seguente e la sera deciderà di nuovo di alzarsi presto.”
La vita a spicchi! Mi sono ritrovata a chiedermi che senso avesse mai questa vecchia vita a spicchi, quella capacità di vedere soltanto uno spicchio alla volta.
Ma cosa è mai uno spicchio?
Per aiutarti a capirlo guarda questa tabella che mette a confronto il Vecchio Mondo e quello Nuovo. Certo, anche parlare di Vecchio e di Nuovo è cadere nell’errore dello Spicchismo che pretende di dividere tutto in un o/o per poter dominare il suo “o”.
Non puoi ritenerti parte di una rete se non hai la consapevolezza di esserne anche una maglia, non riesci a percepirti Uno se non dopo avere accettato la tua polarità, non puoi cogliere la bellezza del collegamento se non hai conosciuto il dolore della separazione, non ce la fai a integrare se non hai chiari gli elementi in opposizione e così via. Immagina quindi che tra queste due parti della seguente tabella non ci sia una semiretta che le divide ma un canale che lasci passare l’energia tra le due parti.
Ma ci sono alcuni aspetti del Vecchio Mondo che oramai dovrebbero essere superati per approdare nel Nuovo e uno di questi è la specializzazione, altro elemento base dello Spicchismo.
Già allora, anni fa, mi auguravo che chi ha la padronanza di ogni spicchio potesse finalmente lasciar andare alla deriva, una volta per tutte, la convinzione di possedere la verità. Certo, chi domina il singolo spicchio è perché lo ha studiato a fondo, o perché crede di averlo fatto o perché è riuscito a far credere al mondo che il proprio spicchio sia senza segreti. Il mondo della specializzazione ha creato l’illusione di padronanze in realtà inesistenti e ha distribuito alla cieca Immagini dell’Io spesso sopra le righe; “Io sono il più esperto in… quindi ho la verità in tasca” in realtà non regge, la suddivisione particellare dell’analisi del reale ha lasciato l’amaro in bocca di uno spicchio di pompelmo andato di traverso, trangugiato intero senza assaporarne il succo.
Il passaggio dal Vecchio al Nuovo potrebbe riassumersi in “dallo Spicchismo alla Inclusione”.
Lo Spicchismo non avrebbe davvero più ragione d’essere, perché l’Unità deve finalmente ancorarsi alla nostra realtà che chiede di condividere e non più competere, di lasciar fluire e non più accumulare alla Paperon de’ Paperoni, di collaborare e non più attaccare. Là dove si accoglie l’Uno, la vita a spicchi non ha più Senso.
Diciamo addio alla vecchia incapacità di bere spremute, cogliendo l’essenza dell’intero, salutiamo una volta per tutte quello Spicchismo letale che ha lasciato la Vecchia Energia intrappolata nel gioco della vita sotto molti aspetti.
Violenza, Aggressività, Guerra, Diffamazione, Lotta, Potere, Critica, Conflittualità sono tutti figli dello Spicchismo e, purtroppo lo sappiamo, non solo esistono ancora ma sembrano essere diventati ancora più estremi. Il mondo sembra incapace di uscire dalla favola di una consapevolezza là da venire che però non arriva mai, di una coscienza-Godot che può sembrare solo un suono e nulla più.
Eppure… eppure lo sappiamo, più si diffonde la luce più gli aspetti di ombra saltano all’occhio: ce lo ha insegnato Dante nella Divina Commedia, per arrivare in Paradiso è necessario passare attraverso gli inferi; ce l'insegna il processo di individuazione nella psicoterapia: riconoscere la propria Ombra è non cadere nel meccanismo proiettivo che sposta all'esterno i nostri lati oscuri che, invece, è fondamentale accogliere come parti di sé.
Per seguirmi in questo passaggio è utile per lo meno ipotizzare che, come scrivono Francesca Bianchetti e Anna Laura Cannamela in “Il sistema di convinzioni e i miti dell’albero genealogico” possa esistere
“un progetto spirituale superiore per l’essere umano, che ci conduce verso il mutamento; una sorta di spinta, non sempre gentile e non sempre delicata, che ci suggerisce i passi verso l’evoluzione”
E quei passi necessari sono sempre rivolti verso la inclusione. Non, quindi, verso un mondo da mangiare a spicchi ma verso una realtà da bere in spremute o succhi variegati che accostano sapori e consistenze diverse e miscelature inedite.
Queste mie parole soltanto per augurare un mio addio allo Spicchismo che impedisce di portare a coscienza gli spicchi di consapevolezza. Per accogliere la Vita nella sua totalità.
Provoc-Azione della settimana
Se l’immagine qua sopra fosse il tuo attuale Cerchio della Vita (che riassume ogni frazione di te) cosa scriveresti dentro ognuno degli spicchi? Provaci.
Da cosa puoi lasciarti ispirare questa settimana:
“L’Informatrice mi ha detto che dovrò raggiungere l’unità tra il Sentiero della Conoscenza e quello dell’Amore, ma non so se ho capito bene. E poi io che ora finalmente percepisco l’infinito, dovrò contrarmi per riabbracciare la bellezza limitata del finito! Nella mente pura di un bambino, forse spero di non dimenticare la purezza dell’illimitato oceano che ora mi contiene. Quanto a mia madre, a lei forse si chiede di imparare l’uso assennato delle idee. E a mio padre, già un po’ avanti con l’età, quasi un nonno per me? Non so, ancora non so. Ma l’idea di un caldo abbraccio proprio non mi dispiace”(Susanna Garavaglia “Stavolta sarò femmina”)
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