“Nella nostra Accademia parte una Formazione on line per Educatori, vorrei inserire anche il tuo Corso di Comunicazione Vibrazionale: puoi aggiungere qualche esercizio pratico da far fare agli studenti?” Mi ha chiesto Sebastiano Arena, Ideatore e fondatore del Centro di Ricerca Erba Sacra, una Accademia che, con notevole serietà e competenza prepara professionalmente on line Counselor, Naturopati, Operatori Olistici. Dopo decenni di lavoro in questo campo posso dire di avere le antenne molto attive e sensibili e so che il lavoro con loro è particolarmente serio e accurato, forse proprio perché Sebastiano Arena ha sempre voluto collaboratori con una formazione davvero olistica e un cammino costante di crescita personale. Anche io da anni ho nell’Accademia parecchi mie corsi on line e, nel tempo, questa Accademia si è sempre costantemente rinnovata senza perdere la sua fisionomia di sostanza e profondità spirituale.
Un po’ come succede con l’Accademia Ajna che sto frequentando come studentessa per la mia nuova formazione come Costellatrice Familiare: Francesca Bianchetti e Anna Laura Cannamela sono seriamente in cammino da anni e lo si vede nell’impostazione della loro Accademia che non si limita a insegnare una tecnica ma accompagna i suoi studenti nella crescita della nostra multidimensionalità.
E un po’ come era l’ISPA (Istituto Sperimentale di Psicodinamica Applicata) dai tempi del Manifesto Progetto Creatività fino a oggi e in quelli precedenti, negli anni in cui noi istruttori non solo insegnavamo ma crescevamo tutti insieme come persone, docenti, ricercatori, anime in cammino.
E la S.I.M.O. (Scuola Italiana di Medicina Olistica) dove ho studiato per anni e insegnato Psicosomatica e Counseling.
Ma torniamo alla domanda di Sebastiano Arena e alla mia risposta: “Faccio più in fretta a creare un nuovo corso da capo, invece di fare aggiunte a uno che già esiste”. Ed è quello che ho fatto, dando vita a quello che ho chiamato Il Laboratorio Creativo.
Quando la coscienza è un laser senza distrazioni
Ma perché ne sto parlando ora? Perché, dopo avere scritto un intero corso dedicandomici totalmente, pur continuando a vivere serenamente la mia quotidianità persino come locandiera, proprio questa mattina leggevo la meditazione scritta da Dede Riva in “Meditazioni quotidiane”. Intitolandola “Interezza”, Dede ricordava come, dopo aver fissato un obiettivo importante da raggiungere, vi ci si dedica anima e corpo, investendoci tutte le nostre energie bio-psico-spirituali, senza alcuna distrazione; “La tua coscienza diventa - scriveva Dede - come un raggio di luce che, puntato sul tuo scopo, mette in ombra tutto il resto che con esso non è direttamente collegato”, esortando però a non dimenticarci delle altre persone che ci sono intorno, perché l’alto grado di coscienza non può mai essere disgiunto dal rapporto, con noi stessi, con gli altri, con il Tutto.
Ed è questo un punto fondamentale, la capacità di concentrazione, il non distrarsi pur riuscendo a vedere a trecentosessanta gradi intorno a noi.
Non ne scrivo per sentirmi “brava” ma per cercare di spiegare come si possa arrivare a questo, magari il racconto di questo mio modo di procedere può servire anche ad altri.
Ne ho ricavato una serie di punti che, in parte, riassumono questo mio modo di muovermi intorno ad alcuni temi fondamentali dai quali non posso prescindere ogni volta che mi accingo a dar vita a qualcosa di nuovo: il potere della parola, quello dell’intenzione, il potere del pensiero e la consapevolezza costante del collegamento.
Andare oltre gli Incantesimi
Nel mio libro “La Scrittura dell’Anima” ho parlato di come le tracce della paura che sono rimaste in noi, nate chissà quando, chissà come e che risalgono magari anche alla nostra primissima infanzia se non al tempo del concepimento, ci fanno cadere in uno o in tutti quelli che ho definito “Incantesimi” che ci accompagnano nelle scelte della nostra esistenza. Sto parlando della Scarsità, della Lotta e della Separazione.
Ci percepiamo, infatti, lontani dall’Abbondanza che desidereremmo, credendo di non avere mai quello che ci serve, desiderando sempre di più ma temendo di non essere in grado di ottenere “questo di più”; ignorando pertanto l’Abbondanza, che è evidente nella nostra vita se noi abbiamo gli occhi aperti e la sappiamo vedere e cogliere ovunque.
Un altro incantesimo è quello della Separazione, quando non riusciamo a cogliere quel Collegamento che ci unisce, attraverso dei fili invisibili, ad ogni altro essere umano, alla natura, e ad ogni regno dell’esistenza.
Viviamo inoltre a contatto con la Lotta non sapendo cogliere la Complementarità, vedendo in ogni ostacolo un nemico da combattere anziché qualcosa da integrare dentro di noi per poterci trasformare e crescere.
Tutto questo influisce sul nostro modo di gestire le intenzioni, i pensieri e la nostra consapevolezza. Ecco quindi che, quando ci accingiamo a creare qualche cosa di nuovo, qualcosa quindi che necessiti di portare alla luce totalmente la nostra creatività, ci autolimitiamo usando male il pensiero (“è difficile, ho molte distrazioni, ci sono tante altre cose da fare, non sono all’altezza, non ce la farò mai” e via dicendo), non riuscendo a cogliere le cariche di energia che ci possono arrivare solo se ci sentiamo collegati e non separati, parlando anche a noi stessi con parole che ci limitano, ci condizionano, diventano per noi delle luci che ci orientano verso il fallimento, l’abbandono dell’impresa, il crollo di una buona immagine di noi stessi.
18 Mosse per trasformare la realtà
E ecco ora alcuni punti su cui invece possiamo focalizzarci per affrontare non solo l’obiettivo che ci siamo posti e raggiungerlo, ma anche per entrare in un contatto fertile con l’Abbondanza, il Collegamento, la Complementarità che possono trasformare gli incantesimi della Scarsità, della Separazione e della Lotta.
1 - Il mio modo di pormi nei confronti della vita e le mie convinzioni creano il modo in cui la realtà mi appare.
2 - Cambiando le mie convinzioni e i miei atteggiamenti il mondo intorno a me può cambiare.
3 - Qualunque immagine di me mi sia stata passata fin dalla mia infanzia io sono un essere creativo per il solo fatto di essere umana.
4 - Tutto quello che ho fatto negli anni, se anche dovesse apparirmi dispersivo, ha contribuito a trasformarmi in quella che oggi sono e giace come Abbondanza dentro di me, pronto ad essere usato in modo creativo e fertile.
5 - Tutto dentro di me è in collegamento perché io sono un essere multidimensionale, pertanto il mio stato fisico, quello emotivo, quello mentale e la mia ricerca spirituale traggono alimento ed energia l’uno dall’altro.
6 - Quando creo qualcosa di nuovo, il mio equilibrio psicofisico spirituale mi aiuta a trovare dentro di me tutte le risorse di cui io ho bisogno.
7 - Sono in costante collegamento anche con tutte le altre persone con cui sono in relazione e da ognuna di loro posso trarre quello che mi serve per crescere e trasformarmi e anche per creare. Sono convinta infatti che ciascuno abbia un talento fondamentale per la crescita globale dell’umanità.
8 - Se sono in collegamento con il mio potenziale e la mia energia creativa attiro in ogni momento le persone e le situazioni adatte per trasformare quel materiale che giace in me in qualcosa di nuovo.
9 - Ogni elemento apparentemente estraneo che, in una superficiale analisi potrebbe distrarmi, può invece diventare complementare al mio lavoro, trasformandosi in nuovo materiale da amalgamare con quello su cui sto lavorando.
10 - Quello che pare essere un ostacolo, infatti, può sempre trasformarsi in elemento complementare; io non lotto contro quello che potrebbe distrarmi ma lo allontano, quindi me ne separo, oppure lo inglobo, trovandone gli aspetti di complementarità con ogni mia attuale riflessione alla base del mio lavoro-studio-azione attuali.
11 - La mia intuizione è qualcosa di sacro alla quale io credo perché è il mio modo di cogliere in me quei messaggi che mi arrivano dalla mia parte interiore profonda, quella che sa che cosa mi fa bene, che cosa mi serve perché è sempre in collegamento con il Tutto.
12 - In ogni istante io sono presente perché scelgo di non rifugiarmi nel passato e nemmeno di proiettarmi nel futuro: mi godo il mio “qui e ora” dove c’è tutto quello che mi serve.
13 - Quando sto creando qualcosa lascio andare la necessità di costante controllo; non aspiro alla perfezione (che non mi appartiene) ma procedo nella certezza che se sono in uno stato di equilibrio il lavoro nel suo insieme sarà armonico.
14 - Non ho nessuna intenzione di convincere gli altri che le mie opinioni siano giuste e pertanto non spendo la mia energia per difendere quello che affermo o quello che faccio.
15 - Eventuali ostacoli che incontro si trasformano immediatamente in me in trampolini per cambiare punto di vista, se necessario, e orientarmi in modo diverso per raggiungere la prossima tappa.
16 - Ho imparato a delegare soprattutto in quei campi nei quali io non mi so muovere, in particolare il mondo degli affari, quello del giudizio, quello del potere. Anche se ho intrapreso, un po’ per gioco, un’attività imprenditoriale (quella del nostro B&B “Joie de vivre”) lascio che sia Bruno ad occuparsi di tutti quegli aspetti nei quali io farei solo pasticci perché non solo non mi interessano ma si muovono su punti completamente lontani dalla mia mentalità. Questo mi permette di risparmiare energia e utilizzarla per altro, oltre che per fare le torte, il pane o i biscotti che comunque Bruno non saprebbe fare.
17 - Non so come, ma ho imparato a dilatare il tempo; ho sempre sostenuto che il tempo non esista e forse il risultato è proprio questo: quando mi accingo a creare qualcosa il tempo si dilata e quello che riesco a fare, quasi magicamente si adatta al tempo che sto mettendo a disposizione per quell’obiettivo.
18 - Cerco di non preoccuparmi di quello che gli altri pensano di me, anche se è il punto più difficile perché una mia parte ha ancora bisogno di sentirsi approvata. Questo è il motivo per cui temo ancora i conflitti. Non mi interessa, però, che le altre persone approvino o non approvino il mio modo di pensare, eventualmente mi preoccupo soltanto di essere accolta, che gli altri mi vogliono bene. L’eterno problema della figlia unica!
Buon lavoro anche a voi, è sempre il momento giusto per iniziare qualcosa di nuovo o, almeno, per incominciare a pensarci!
Provoc-Azione della settimana:
Ripeti più volte nella giornata queste affermazioni, eventualmente scrivile anche su dei cartoncini che nascondi qua e là, in posti in cui puoi ritrovarli quando meno te lo aspetti:
Io ho uno scopo nella mia vita, che ne sia cosciente o non ancora
Lo scopo non è lineare, quindi posso fare qualcosa di nuovo oggi, iniziando da qualunque cosa mi venga in mente.
Mi concentro su quello che voglio e non su quello che non voglio.
Così come sono va bene, non devo diventare diversa.
Posso dilatare il tempo.
La realtà cambia se cambio le mie convinzioni.
Seguo la mia intuizione.
Sto nel mio “qui e ora”.
Da cosa puoi lasciarti ispirare questa settimana:
“ E che cosa sarebbero Intuizione e Creatività senza volontà e progettualità ? Se poni attenzione alla radice dell’una e dell’altra, ti stupisci forse considerando che intuizione è entrare in theos, nel dio, penetrare nella nostra parte sacra, la scintilla divina che è in ciascuno di noi ; e Creatività è la consapevolezza della nostra possibilità, anzi del nostro dovere di farci cocreatori della nostra stessa esistenza. Ma come fare senza la spinta della Volontà che ci catapulta nella direzione del nostro cammino di creature che hanno scelto di vivere in questa dimensione per ricordarsi finalmente di sé? Come, senza l’appoggio della Progettualità che ci aiuta a percorrere questo cammino, tappa dopo tappa con consapevolezza e responsabilità ?”
(Susanna Garavaglia, “Diario di Psicosomatica”)