Il seme invisibile che orienta il tuo destino
Non ti è mai capitato di sentire che stavi agendo “nel modo giusto”, ma che qualcosa di sottile, di impercettibile ti sembrava stonasse?
A me succede quando mi muovo in modo quasi automatico facendo qualcosa che mi viene bene ma che al momento dell’azione non mi pare avere un senso particolare nella mia vita. Magari continuo a preparare le colazioni per il mio B&B oppure mi predispongo a partecipare a un incontro che non mi attira particolarmente; o mi occupo di mia madre il fine settimana; o guardo con Bruno un film che mi lascia indifferente; oppure faccio una telefonata senza averne voglia; o mi trascino per terminare un lavoro che non mi convince. E mi rendo conto che non è il “cosa” a non funzionare ma è il perché lo sto facendo. E’ l’intenzione, insomma. O la sua mancanza, appunto.
La radice della parola “intenzione” aiuta a capire meglio quello che ti sto raccontando, è formata da “in” e “tendere”, e significa tendere verso qualcosa verso cui ci si "volge", prendere quella direzione e non un’altra, muoversi con quello scopo e non a caso, avere quel proposito, esercitare consapevolmente quella volontà, orientare la coscienza verso il compimento di quella azione e non di quell’altra.
L’intenzione è un seme che orienta il tuo destino in una particolare direzione, in un mondo che invece ci spinge a fare, a correre per ottenere, ad agire con il pilota automatico, spesso senza riuscire a focalizzare consapevolmente la nostra energia verso un obiettivo preciso e frutto di una scelta.
La Retta Intenzione é uno degli otto elementi che devono essere coltivati in armonia nel Nobile Ottuplice Sentiero del Buddhismo, uno degli insegnamenti fondamentali del Buddha che descrive il cammino verso la liberazione dalla sofferenza e l’illuminazione.
Ma potremmo considerare l'Ottuplice Sentiero come una guida pratica per vivere una vita più serena, consapevole e compassionevole, anche senza praticare il Buddhismo. Si tratta infatti di otto principi che, se seguiti, ci aiutano a raggiungere un equilibrio interiore. E allora abbiamo la Retta Visione che ci aiuta a comprendere la realtà così com'è, riconoscendo che la sofferenza fa parte della vita, ma la si può superare cambiando il nostro modo di percepirla. La Retta Intenzione che è quella di cui stiamo parlando; la Retta Parola che porta l’attenzione sul modo di comunicare agli altri e a noi stessi; la Retta Azione che guida a comportarsi in modo etico, evitando comportamenti che possano danneggiare gli altri; i Retti Mezzi di Sussistenza , come guadagnarsi da vivere in modo che il nostro lavoro non danneggi gli altri o l’ambiente; il Retto Sforzo che consiste nell’impegnarsi per sviluppare pensieri, emozioni e azioni positive senza lasciare che la nostra mente divaghi in pensieri distruttivi; la Retta Consapevolezza che è l’ essere presenti nel qui e ora, consapevoli di ciò che accade dentro e fuori di noi, senza giudizio; la Retta Concentrazione ovvero la capacità di concentrarsi profondamente, di meditare per affinare la mente e sviluppare una pace interiore.
Intenzioni e Coincidenze
Scrivevo prima, a proposito dell’Intenzione che “è un seme che orienta il tuo destino ma viviamo in un mondo che ci spinge a fare, a correre per ottenere, ad agire con il pilota automatico” E, proprio esattamente alla mia frase “agire con il pilota automatico” mi è arrivato un messaggio da un’amica, anche lei counselor, con la presentazione di una sua iniziativa, una Challenge di Mindfulness dedicata proprio a quello di cui ti sto parlando.
Si tratta di Simona Azzarello, esperta in “genitorialità felice”, formatrice presso l’Education for Life Institute e creatrice del progetto “Genitori in Evoluzione” che propone corsi online per genitori. Nel suo messaggio mi parla di una serie di incontri on line che dura quattro settimane consecutive, su Telegram, fatti di suggerimenti, esercizi, documenti, incontri, piccoli passi di allenamento per riscoprire il senso della propria genitorialità. Scrive Simona nella presentazione del suo lavoro- per il quale ha una lunga esperienza alle spalle “ mi rivolgo ai genitori che vogliono smettere di essere reattivi, urlare, sclerare e minacciare, che si sentono talvolta, o costantemente, inadeguati, frustrati e impreparati, che intuiscono che ci deve essere “un modo migliore”, e non vogliono ripetere gli errori dei propri genitori, a gestire la relazione con i propri figli con amorevole autorevolezza, anche nei momenti più difficili, e diventare per loro un porto sicuro, accompagnandoli passo dopo passo e in modo semplice ed efficace, ad una vita famigliare più serena e armoniosa.
Ulteriore combinazione è data dal fatto che io sto diffondendo in questi giorni la data del mio prossimo seminario residenziale dal 6 all’8 giugno intitolato “Alle radici dell’Amore: Madre e Padre dentro di noi”. E Simona mi manda in questo istante la notizia di questo suo interessantissimo lavoro per agire “senza pilota automatico” , dedicato proprio ai genitori.
Potremmo aprire quindi una parentesi sulle coincidenze ma lo faremo un’altra volta, preferisco ora riportare la tua attenzione sul tema da cui sono partita.
Il potere sottile dell’intenzione
In una realtà dentro la quale ci muoviamo spinti dal caso, dai tentativi talvolta a vuoto e dal pilota automatico, riscoprire il potere sottile dell’intenzione è un atto rivoluzionario. E spirituale. E ogni atto spirituale è di per sé rivoluzionario.
Perché tutto parte da lì, dall’intenzione che altro non è che quell’istante di sospensione prima di agire, dove ancora non c’è forma, ma solo possibilità, quello spazio in cui nasce una preghiera, in cui l’arciere inspira prima di scoccare la freccia, in quel silenzio che precede l’azione. Ed è lì dove l’intenzione vive.
Non ti sto parlando di qualcosa che si genera e si diffonde solo nel mentale. E’ pura energia, ha una sua vibrazione che attraversa i tessuti sottili dell’essere e, tutto quello che quella qualità intenzionale incontra, informa i pensieri, le emozioni, le azioni
Ogni giorno tu scegli una intenzione, ogni giorno tutto di te e in te viene informato da quella intenzione che, quindi, quotidianamente ti trasforma. Dici poco?
Se agisci per paura di essere esclusa o per il bisogno di essere vista, il corpo lo sa, si irrigidisce tutto, lo stomaco magari si contrae e la tua energia scivola nel terzo chakra dove vive il potere egoico. Poi la tua energia si muove da lì’, parte da lì con lo scopo di cercare conferme. E la tua intenzione primaria nelle tue azioni e nelle tue scelte è quella di cercare conferme.
Ma se ti radichi in un’intenzione più profonda , un’intenzione di amore, oppure di verità o di compassione, il tuo corpo si rilassa, il cuore si apre, il tuo campo si espande e la tua energia si diffonde potente. Così cominci ad attrarre esperienze che risuonano con quello che stai scegliendo di essere, non con quello che vuoi ottenere.
“Il campo non risponde alla volontà. Risponde alla coerenza”scrive Gregg Braden
Ogni sistema — familiare, sociale, interiore — è mosso da forze invisibili.
Quando ad esempio in una costellazione una persona entra in un cerchio, è la sua intenzione profonda a chiamare le immagini del Campo, non è la mente razionale che guida ma l’intento della sua anima.
Se l’intenzione è solamente quella di “sistemare qualcosa”, il campo potrebbe restare chiuso ma se l’intenzione è di “guardare con onestà, anche se fa male”, il campo risponde, le immagini si presentano, i nodi si sciolgono e l’ordine ritrova il suo giusto posto.
Intenzione è Manifestazione
Manifestare non è desiderare forte, non è volere con ostinazione. è danzare con l’Invisibile, è parlare il linguaggio dell’anima e poi… fare un passo indietro,
ricominciando a vivere. Tutto comincia con una domanda : "Cosa desidero, davvero?"
Non quello che mi hanno detto di volere, non quello che serve per sentirmi accettata, accettato. Ma quel desiderio che palpita nel profondo, che ti emoziona solo a pensarci.
E allora prova a scriverlo, usando parole sincere, presenti, positive, come se fosse già qui. Non scrivere “vorrei essere amata”, ma: “Vivo in una relazione che nutre il mio cuore”. Non “voglio smettere di avere paura”, ma: “Mi muovo con fiducia nel mondo”.
Poi chiudi gli occhi, e lasci che le immagini ti guidino. Guarda. Senti. Odori. Respira la scena. Come se fossi lì, come se fosse oggi.
Chi ha praticato e pratica la Psicodinamica sa di cosa parlo.
La Psicodinamica aiuta tantissimo nella manifestazione che oggi è diventato un tema di moda ma che io insegno da una cinquantina di anni. Dura la vita di Cassandra!
E poi ti rendi conto che non puoi chiedere Amore e agire nella chiusura.
Non puoi desiderare abbondanza e vivere nella mancanza. Devi scegliere la coerenza, piccoli gesti che risuonano con ciò che chiedi. Ma poi – ed è qui che si fa difficile –
lasci andare, non controlli, non insegui, non pretendi.
Hai piantato un seme, ora devi avere fede che germoglierà, anche se non lo vedi ancora, anche se non arriva come pensavi.
Puoi anche esercitarti nella gratitudine anticipata, ringraziando ogni mattina,
non per ciò che hai già, ma per ciò che è già in viaggio verso di te. E quando le vecchie voci tornano –quelle che dicono non sei capace, non è per te –le ascolti, le accogli,
e poi le trasformi in “Sono degna.” “È possibile.”“Mi apro al nuovo.” E così via.
Intorno a te crei uno spazio che assomigli ai tuoi sogni: una casa che respira bellezza,
una musica che ti ricorda chi sei, libri, parole, incontri che nutrono la tua visione.
E celebri. Anche il più piccolo segnale, una coincidenza, una frase letta per caso, un incontro inatteso. Ogni briciola è un indizio. Ogni passo è già la meta.
Ogni volta che poni un’intenzione pura, stai creando una forma energetica che modella il tuo futuro. L’universo — o il Campo, come lo chiamiamo in ambito sistemico — non risponde a ciò che dici ma a chi sei mentre lo dici.
La realtà è creata dall’allineamento tra pensiero, emozione, corpo e anima. Non sta
nel controllo, ma nella presenza coerente. E allora chiediti che cosa vuoi seminare nel campo della tua vita, non cosa vuoi ottenere ma quale qualità vuoi manifestare, cosa vuoi offrire di tuo al mondo. Qualunque qualità sia sceglila e poi vivila e diffondila silenziosamente