Ero capitata a insegnare per caso. A poco più di venti anni, non ancora laureata, mi stavo diplomando alla Civica Scuola del Piccolo Teatro dove sarei poi diventata Critica Teatrale e credevo che la mia vita sarebbe stata legata al teatro.
Ma questo perché ve lo sto raccontando?
Ogni volta che penso alla mia vita fin qui mi rendo conto che lì, ai miei vent’anni, avevo il privilegio di stare di fronte alle mie infinite possibilità. Anche oggi in ogni istante sono di fronte a un mare di possibilità ma non certamente infinite come allora.
E cosa é successo, quindi?
Pima ancora di terminare l’Università e la formazione teatrale che stavano procedendo in contemporanea, sono stata chiamata per una supplenza annuale nella scuola che avevo frequentato dall’asilo alla maturità. Probabilmente la Preside , trovandosi alle strette all’inizio dell’anno scolastico, aveva “pescato” me tra le ex allieve che frequentavano Lettere all’Università.
Io non avevo nessuna intenzione di insegnare, ma non sono mai stata capace di dire di no, soprattutto a qualcosa che da un certo punto di vista mi incuriosiva. E così ho detto di sì, ritrovandomi all’inizio una prima media e, dopo pochi mesi, una classe di Ginnasio.
Contemporaneamente al Piccolo Teatro lavoravamo spesso in stato meditativo, seguendo la formazione teatrale di Stanislavskij che poi ho a mia volta insegnato per anni- e tutt’ora uso e insegno.
Insegnare a scrivere da un lato e lavorare in stato meditativo dall’altro ha spinto la mia anima creativa a mettere insieme le due esperienze e a dare vita alla Scrittura dell’Anima, una pratica che unisce scrittura, meditazione e introspezione. Questo metodo, diventato il mio modo di insegnare a scrivere a scuola e un sistema di lavoro su se stessi, in breve tempo si è espanso in una serie di seminari per persone di ogni età. E anche un libro, “La Scrittura dell’Anima” che ho pubblicato nel 2007 con Tecniche Nuove.
E a questo punto mi ripongo la domanda: perché vi sto raccontando tutto questo? Perché, aggiungerei, sto scrivendo da tempo questa MindLetter e voi da tempo la state leggendo?
Perché voi la leggiate non lo so, ognuno avrà le proprie ragioni, ma al perché io continui a scriverla ci penso davvero e sono arrivata alla conclusione che lo faccio perché sono alla ricerca continua di atti d’amore.
E poi, come dice la scrittrice statunitense Joan Didion “Scrivo per capire cosa penso, scrivo per capire cosa sono”.
Creare qualcosa e comunicare sono sempre stati due miei “vizi” e quando mi siedo davanti al mio Mac e inizio a chiacchierare con questa tastiera é come se scambiassi un atto d’amore con chi mi leggerà. E mentre scrivo vedo davanti a me quell’amica che mi manca e poi quell’altra quell’altra che vorrei conoscere meglio e quell’amico che, peccato, abita così lontano e all’una e all’altra e all’altro parlo come se fossimo vis a vis.
Ecco, anche la Scrittura dell’Anima é nata perché volevo che i miei studenti usassero la scrittura non per prendere un bel voto ma per riuscire a parlare prima di tutto con se stessi e poi con le persone di fronte alla quali avrebbero imparato ad aprire il cuore. Pare che ci sia riuscita perché ancora oggi molti miei miei ex studenti mi ringraziano per questo.
Un ponte tra mente e anima
La Scrittura dell’Anima- chiamata così su suggerimento dell’amica Patrizia Rottigni, prima la chiamavo genericamente Scrittura Creativa- non è una tecnica, ma un percorso verso la propria autenticità, una via per accedere alle profondità della nostra psiche e riconoscere il nostro vero potenziale. Non è semplice scrittura. È un atto trasformativo, una forma di dialogo con la parte più autentica e profonda di noi.
Come suggerisce Natalie Goldberg in Scrivere Zen, “la scrittura può essere un atto di risveglio”. Quando lasciamo che la penna scorra senza censure ci permettiamo di accedere a uno spazio interiore dove risiedono verità dimenticate e intuizioni nascoste. Allo stesso modo, Deena Metzger in Scrivere per crescere sottolinea che “ogni storia ha un potenziale di guarigione”, sia per chi scrive che per chi ascolta.
La potenza della parola
Perché un potenziale di guarigione? Perché scrivere è più di un atto creativo: è un mezzo per dare forma al caos, per portare ordine e significato nel flusso della nostra esperienza. Ogni parola è un atto di creazione, un modo per costruire un ponte tra la nostra interiorità e il mondo esterno.
Come diceva il filosofo e linguista Ludwig Wittgenstein: “I limiti del mio linguaggio significano i limiti del mio mondo”. Ampliare il nostro vocabolario interiore attraverso la Scrittura dell’Anima significa espandere anche i confini della nostra coscienza, perché le parole che scivolano sul foglio come avessero vita propria inaugurano sinapsi non solo nel nostro cervello ma anche nella nostra coscienza.
Lo so, qualcuno di voi avrà storto il naso leggendo “questa cosa” delle sinapsi della coscienza, ma io sono così, mi esprimo anche a immagini, cerco di spiegarmi a me stessa attraverso metafore. Voi no?
Scrive Gianrico Carofiglio in “La manomissione delle parole”: “Le parole nascondono in sé un potere superiore rispetto a quello di comunicare e raccontare storie, hanno il potere di produrre trasformazioni che possono essere, letteralmente, lo strumento per cambiare il mondo”.
Ogni parola racconta qualcosa di ciò che siamo e non siamo. Nella scrittura autobiografica, questa potenza si moltiplica. Scrivendo di noi stessi, ci offriamo l'opportunità di rileggere la nostra storia, di trovare nuovi significati e di trasformare ciò che ci ha ferito in fonte di saggezza. La Scrittura dell’Anima diventa così un laboratorio interiore, dove le parole si intrecciano con le emozioni e generano intuizioni profonde
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La mente bicamerale e il potere dell’emisfero destro
Il nostro cervello opera attraverso due emisferi, ciascuno con funzioni specifiche. L’emisfero sinistro è analitico, sequenziale e logico, mentre l’emisfero destro è intuitivo, visivo e olistico. Per troppo tempo, la cultura occidentale ha privilegiato l’attività del primo, soffocando l’espressione creativa e intuitiva del secondo. Questo squilibrio ha reso difficile per molte persone accedere alla loro dimensione più profonda e immaginativa.
La Scrittura dell’Anima è uno strumento che riporta armonia. Attivando l’emisfero destro, ci permette di immergerci in stati di consapevolezza espansa, dove le intuizioni emergono con chiarezza. Durante questo processo, le onde cerebrali passano dalle frequenze beta, tipiche della concentrazione razionale, alle onde alfa e theta, che caratterizzano la meditazione e il sogno. Questo stato di flusso è la chiave per accedere alla nostra saggezza interiore.
Riconoscere e trasformare l'Ombra
Carl Gustav Jung ha parlato a lungo dell’importanza di integrare l'Ombra, quella parte di noi che tende a rimanere nascosta, ma che custodisce energie preziose per la nostra crescita. La Scrittura dell’Anima ci offre uno spazio sicuro per incontrare queste parti di noi stessi, per ascoltarle e trasformarle. Attraverso il racconto delle nostre paure, dei nostri conflitti e delle nostre aspirazioni più intime, possiamo trasmutare l'Ombra in luce, trasformando la sofferenza in risorsa. Ma su questo tema non mi vogliuo soffermare ora, l’ho fatto a lungo altrove e so che continuerò a rifarlo: un segno di ripetizione ossessiva senile?
Benefici della Scrittura dell’Anima
Come se fossi un Bignami di me stessa e di questo metodo cui ho dato vita una cinquantina di anni fa, riassumo qui i molteplici benefici della Scrittura dell’Anima che vanno oltre la semplice introspezione:
Espandere la consapevolezza personale: La scrittura permette di accedere a pensieri ed emozioni che spesso rimangono sotto la soglia della coscienza. Ci aiuta a esplorare aspetti nascosti di noi stessi e ad ampliare la comprensione di chi siamo davvero.
Trasformare le esperienze dolorose: Attraverso il linguaggio, possiamo rielaborare traumi e difficoltà, trasformando il dolore in un'opportunità di crescita e resilienza.
Riconnettersi con la propria creatività: La pratica libera la mente dai vincoli razionali, stimolando l'immaginazione e favorendo nuove prospettive sulla vita.
Integrare il passato nel presente: La scrittura autobiografica consente di riconciliare le esperienze passate con il nostro presente, creando una narrazione che supporta il nostro percorso futuro.
Ritrovare equilibrio emotivo: Il processo di mettere i pensieri su carta aiuta a elaborare emozioni complesse e a riconquistare un senso di pace interiore.
E allora…vediamoci on line
La Scrittura dell’Anima è un viaggio verso la nostra essenza. Vi invito a creare uno spazio di silenzio e a lasciar fluire le parole. Non preoccupatevi della forma o della grammatica: ciò che conta è la verità che emerge. Come disse Rainer Maria Rilke: “Devi dare al tuo io interiore la possibilità di parlare”.
Scrivete, esplorate, ascoltate. La vostra anima ha molto da dirvi.
E dal 29 gennaio parte un ciclo di incontri mensili on line di Scrittura dell’Anima. Partecipate al primo e poi potete fermarvi lì, esserci e non esserci o frequentare tutto il ciclo. Se vi interessa scrivetemi, vi dirò come iscrivervi e potrete avere il link d’accesso. Se volete le date del ciclo completo (che, come già ho scritto, non deve essere per forza frequentato interamente) le trovate nel mio sito susannagaravaglia.com (provate e riprovate perché é in rifacimento)
Con gratitudine e gioia, a giovedì prossimo!
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Attenzione, correggete la data!!! Il Seminario di Psicodinamica con Angelo Picco e con me sarà dal 21 al 23 febbraio a Joie de Vivre ( e non a marzo). Non perdetevi questa occasione, vi porteremo alla fonte !
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